L’alabastro è un tipo di roccia di origine gessosa o calcitica, utile come materiale pregiato da decorazione e viene impiegato anche per realizzare soprammobili e bigiotteria. Volterra, comune della Provincia di Pisa, è famosa proprio per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro.
Le origini sono etrusche e questo lo si può notare soprattutto dal centro storico, basti pensare alla Porta dell’Arco, risalente al VIII secolo a.C., edificata proprio dagli Etruschi, ma poi modificata essenzialmente in epoca medievale. Da segnalare anche la Porta di Diana, che faceva parte anch’essa della cinta muraria in panchina della città, costruita originariamente dagli Etruschi.
Sul nome di questa città, gli studiosi si dividono: ci sono coloro che lo mettono in relazione con Velàthri, che faceva parte della cosiddetta dodecapoli etrusca (l’insieme delle Città-Stato etrusche); mentre altri ritengono che il nome etrusco fosse, in realtà, Felathrash, questo perché così sarebbe scritto su una moneta etrusca emessa da Volterra nel III secolo a.C. e conservata nel Museo Guarnacci.
Quando si visita Volterra, non si può che fare una sosta al Duomo, la cattedrale di Santa Maria Assunta, completato nel XVIII secolo. All’interno troviamo, ad esempio, “L’Eterno Padre”, un ciclo pittorico di Niccolò Circignani detto il Pomarancio, la scultura lignea della Madonna dei Chierici, realizzata da Francesco di Valdambrino Domenico e la cappella dedicata a San Paolo, adornata con marmi pregiati e alla cui decorazione si impegnarono diversi artisti, fra i quali Domenico Zampieri, Gherardo Silvani, Giovanni Caccinini e Matteo Rosselli.
Infine, da segnalare il Palazzo dei Priori, ritenuto il più antico palazzo comunale toscano (la sua conclusione risale al XIII secolo), oggi sede di parte degli uffici comunali. All’interno c’è il dipinto di Donato Mascagni, intitolato “Nozze di Cana”.