Il nostro tour per i castelli della Valle d’Aosta continua. Oggi trattiamo un altro splendido ed incantevole edifici turrito, il castello di Sarre.
Come gli altri castelli trattati sino ad adesso, il suo aspetto risale ad interventi successivi. La sua struttura è, però, risalente all’XI, XII secolo.
Era il 1242 quando il conte di Savoia, Amedeo IV, fece un accordo con il visconte di Aosta, Gotofredo di Challant. Il documento fu stipulato per contrastare Ugo di Bard, signore del luogo, ribellatosi alla sua autorità. Qui si menzionava il castello di Sarre che sarebbe passato in mano ai nipoti di Ugo per non aver preso parte alla rivolta.
Per un po’ di tempo il castello fu quindi di proprietà di un ramo della famiglia Bard. Estintasi la discendenza, il castello fu concesso in feudo dal conte di Savoia, ad Enrico di Quart. Per poi passare in seguito nel 1405 a Thibaud de Montagny. I passaggi di proprietà non finirono qui, successivamente fu in mano a varie famiglie, finche nel 1708 non venne acquistato da Jean-François Ferrod, un industriale che ricostruì completamente il castello. Gli interventi furono imponenti tanto che sembra che della struttura originaria rimase solo la torre. Ferrod morì nel 1730 sull’astrico in galera, e l’edificio che era diventato una bella dimora moderna, tornò agli eredi dei precedenti proprietari , sino a quando nel 1869 lo acquistò, Vittorio Emanuele II di Savoia. Il sovrano lo comprò per farne un confortevole rifugio in Valle d’Aosta per la caccia. Divenne Patrimonio Particolare di Sua Maestà. Per l’occasione subì alcune modifiche, come la costruzione di una nuova scuderia, e la sopraelevazione della torre. Anche Umberto I si recò in questo castello, promuovendo un rinnovamento interno. Nei primi decenni del XX secolo i sovrani ebbero minor interesse per questa residenza, per essere riscoperto negli anni Trenta grazie a Maria José.
La sovrana la scelse come meta fissa delle sue vacanze estive, dal 1936 al 1942. In questo periodo furono fatti dei lavori di ammodernamento del castello, come l’installazione degli impianti elettrico, sanitario e di riscaldamento. Nel 1946, quando ci fu la vittoria della Repubblica a seguito del referendum, Umberto II di Savoia si congedò dall’Italia, prendendo il titolo di conte di Sarre. Dal 1989 il castello è stato acquistato dalla regione autonoma della Valle d’Aosta.
Il monumento è stato riaperto al pubblico nel luglio del 2000 con un nuovo allestimento ed ordinamento museale. Oggi si presenta ai visitatori in tutto il suo splendore in una doppia identità: dimora abitata e museo della presenza sabauda in valle. Al suo interno, è inoltre custodita, un’importante collezione iconografica di produzione italiana legata alla corte tra Ottocento e Novecento. Il ritrovamento di due inventari di mobili, del 1875 e 1890, ha permesso di ricollocare gli arredi originari conservati. Una meta unica ed imperdibile per chiunque si trova in Valle d’Aosta.