Molti monumenti in Italia sono legati a credenze popolari e superstizioni, che hanno nel tempo creato aurea di mistero e di fascino intorno ad essi.
Tra questi vi è il Ponte del Diavolo a Cividale del Friuli.
Si narra che i cittadini di Cividale riunirono un’assemblea popolare per decidere sulla costruzione di un ponte in pietra per congiungere le due sponde del Natisone.
Non riuscendo nell’intento convocarono il Diavolo. Questo si presentò offrendo il suo aiuto ma pretendendo in cambio una ricompensa, l’anima del primo cividalese che vi avrebbe passeggiato sul ponte. I cittadini accettarono questo compromesso, così Lucifero costruì il ponte in una sola notte.
I Cividalesi, riuscirono ad ingannarlo, per non dare la ricompensa voluta dal Demonio. Fecero attraversare il ponte da un cane. Il Diavolo tentò di distruggere l’opera ma una croce lo mise in fuga.
Da questa leggenda popolare la struttura ha preso il nome di ponte del Diavolo. Ma quale è la sua vera storia?
La prima testimonianza relativa ad esso la abbiamo nel Duecento, quando era un semplice manufatto in legno, bisognoso di continui interventi di restauro.
Nel 1422 si decise per la costruzione di un ponte in pietra ad opera di Jacopo Daguro da Bissone. I lavori furono proseguiti nel 1447 e furono terminati da Bartolomeo delle Cisterne.
Nel Novecento con la disfatta di Caporetto del 1917, il ponte fu di distrutto dalle truppe italiane per arrestare l’avanzata nemica. Nel 1918 fu ricostruito. Anche durante la seconda guerra mondiale fu colpito duramente ma sopravvisse agli attacchi.
Oggi il ponte del Diavolo è uno dei simboli di Cividale del Friuli, e ha ispirato numerosi artisti e poeti. Da lì si può godere una splendida vista e sembra che vederlo è un’esperienza veramente suggestiva.