Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis,
milia qui novies distat ab Urbe decem.
È il celebre poeta elegiaco romano Ovido a pronunciare tali parole nella sua opera “Tristia” che, tradotte in italiano, significano: “Mia patria è Sulmona, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma.”
Ovidio è, infatti, nato proprio lì, a Sulmona, città abruzzese famosa per la produzione dei confetti.
Il nome della città deriverebbe da “Solimo”, uno dei compagni dell’eroe virgiliano, Enea. Si tratta di una città a cui è stata assegnata la Medaglia d’Argento per il valor militare durante la guerra di liberazione. Si trova a ridosso del Parco nazionale della Majella, caratterizzato dalla presenza di ben sette riserve naturali statali e alcuni beni d’interesse culturale, fra i più rilevanti d’Abruzzo. Da visitare la Basilica Cattedrale di San Panfilo, edificata nel 1075, ma riedificata a seguito di un violento terremoto avvenuto all’inizio del Settecento. Tra i musei, segnaliamo quello Civico, quello dell’Arte e della Tecnologia Confettiera e quello del costume popolare abruzzese-molisano e della transumanza.
Fra i prodotti gastronomici locali, oltre ai confetti, vi sono i celebri maccheroni alla chitarra conditi con sugo d’agnello. Poi si trovano torroni artigianali ed i fiadoni, dolci al formaggio pecorino preparati in prossimità della Pasqua.
Infine, certamente da ricordare la caratteristica Giostra Cavalleresca, una manifestazione di origine rinascimentale, che si svolge in due giornate, l’ultimo sabato e l’ultima domenica di luglio. I cavalli corrono percorrendo un ovale completo, in circa 30 secondi ed i cavalieri devono colpire degli anelli. Il punteggio di ogni singola sfida viene determinato dal numero di “botte” agli anelli.