Lo stoccafisso è, per chi non lo sapesse, il merluzzo artico norvegese, che viene conservato mediante essiccazione. Il nome deriva da Stokke, città norvegese, ed ha alcuni elementi in comune con il baccalà, tuttavia se ne distacca perché quest’ultimo viene conservato con salatura.
Tante regioni italiane propongono ricette veloci con lo stoccafisso, magari da abbinare a vini italiani di discreta qualità.
In Calabria, ad esempio, vi è lo “stocco”, ossia una conserva di stoccafisso che costituisce la base di molti piatti tipici di quella regione. A Mammola, provincia di Reggio Calabria, viene prodotto un prelibato stocco, che è stato pure inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali voluto e predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Questo stocco viene ammollato nell’acqua del luogo che, assieme alle tecniche di lavorazione, lo rendono un prodotto di gran qualità, con un sapore corposo e con la forma caratteristica del merluzzo spugnato ed aperto. Lo stoccafisso deve essere comunque, come materia prima, di ottima qualità. Poi verrà, come si diceva prima, messo a bagno affinché si ammorbidisca, viene poi pestato e pulito, quindi può essere preparato in molti modi e ciò varia a seconda delle tradizioni locali. Gli esempi possono essere svariati: stocco con fagioli, funghi, patate, arrostito, al forno…
Infine, c’è da dire che la tradizione vuole che lo stocco venga consumato durante il venerdì Santo e la vigilia di Natale.