Le restrizioni del Coronavirus ci pesano e ci hanno fatto vedere che molte cose non sono così scontate: la libertà di movimento, la libertà di viaggiare ovunque e sempre, la libertà di avere rapporti con gli altri, di raggiungere la propria famiglia e di avere dei passatempi e delle passioni.
Siamo ormai nel cuore dell’emergenza e dobbiamo ammettere che questa malattia che inizialmente vedevamo tanto lontana, è ormai diventata la regista delle nostre vite, scandisce le nostre giornate e le nostre abitudini.
Viaggiare è sicuramente uno degli ultimi problemi, ma la limitazione delle partenze e degli arrivi ha avuto più impatto di quello che si crede, non solo dal punto di vista economico, ma anche psicologico.
Ma se il consiglio è uscire di casa il meno possibile (almeno nelle aree più problematiche), come potrebbe il viaggio aiutarmi?
Viaggiare è uno status mentale, una fantasia, un desiderio che smuove gli animi… non solo una partenza fisica che da un luogo ci porta in un altro. Alcune attività possono ancora venirci in soccorso e una di queste è sicuramente il contatto con la natura.
In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca.
(John Muir)
Rispettando sempre i divieti di assembramento, le distanze e le norme di igiene, una passeggiata all’aria aperta in aree poco o per nulla affollate può essere il giusto mezzo per allentare le tensioni.
Quando i centri commerciali non sono più un passatempo consigliabile, i musei e i cinema chiudono i battenti e spostarsi dalla propria area di residenza può essere pericoloso, regalarsi una camminata a due passi da casa può essere un insegnamento da acquisire e magari mantenere anche per il futuro.
Spesso non guardiamo ciò che è dietro l’angolo troppo desiderosi di puntare lontano, mentre dietro casa potremmo avere un paradiso.
Organizzare una camminata aiuta per il senso di evasione dalle restrizioni del Coronavirus, per la possibilità di ascoltare il proprio corpo e di liberare per un attimo la mente.
Rispettiamo le regole in questo periodo di estrema crisi, non ci abbattiamo e troviamo dei modi per ricostruire la nostra vita che facciano bene a noi, e non mettano a rischio gli altri.