Uno degli artisti che in Veneto ha lasciato delle opere di grande valore, ma che ha soprattutto caratterizzato il paesaggio veneto con splendide opere architettoniche è sicuramente Andrea Palladio.
Architetto rinomato in tutto il mondo, i suoi edifici hanno influenzato numerosi edifici anche fuori dall’Italia in particolar modo in Inghilterra.
Molto interessante è l‘ultima opera realizzata dal Palladio il Teatro Olimpico di Vicenza che dal 1994 è nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, come altre opere palladiane a Vicenza.
Realizzato nel 1580 è considerato il primo esempio di teatro stabile coperto di epoca moderna.
Fu l’Accademia Olimpica ha commissionare l’opera per la messa in scene di commedie classiche. Il teatro fu realizzato all’interno di un preesistente complesso medioevale.
Qui il grande architetto riportò i risultati dei lunghi studi sul tema del teatro classico, fatti sull’interpretazione del trattato di Vitruvio.
La costruzione ebbe inizio nel 1580 anno in cui Palladio morì i lavori furono continuati dal figlio Silla che seguì i disegni del padre, e terminarono nel 1584. In quell’anno erano state realizzate la cavea con la loggia e il proscenio. Il teatro era sprovvisto di scena, e Palladio non aveva lasciato alcun progetto al riguardo, così fu chiamato Vincenzo Scamozzi.
Lo Scamozzi disegnò le scene lignee che spiccano per il loro illusionismo prospettico. Sempre lo Scamozzi realizzò le sale dell’Odeo e dell’Antiodeo.
Il teatro fu inaugurato nel 1585 con la rappresentazione dell’Edipo Re di Sofocle ed i cori di Andre Gabrieli. Per quell’occasione le scene furono illuminate con un originale sistema artificiale. Le scene lignee realizzate per l’inaugurazione, non furono mai rimosse, e sono sopravvissute sino a noi anche dopo i bombardamenti della guerra.
Palladio qui ha raggiunto uno dei risultati alti per quanto concerne la ripresa del linguaggio dell’arte classico.
Il Teatro è tutt’oggi utilizzato per rappresentazioni classiche e concerti in primavera e autunno.