Poco da fare, gli italiani amano l’antipasto, basti pensare alle varietà esistenti in quasi tutte le regioni della nostra Penisola. Non è un caso, infatti, che esista proprio il classico antipasto all’italiana, ma non solo. Qui citeremo quello alla piemontese.
Innanzitutto c’è da dire che l’antipasto è una portata che introduce il pasto effettivo e può essere a base di salumi, verdura, pesce e carne (ci si può sbizzarrire poi con l’abbinamento vino). Inoltre, c’è quello freddo e quello, invece, caldo; oppure quello semplice (ossia, costituito da un solo ingrediente di base) e composto (in questo caso costituito da preparazioni assortite ed in quantità molto piccole, questo perché hanno il compito di stuzzicare l’appetito). L’antipasto, oramai da diversi anni, è diventato il protagonista principale di buffet, cocktail, ricevimenti e happy hour. Non esistono norme precise sulla scelta di un antipasto, alcune tradizioni affermano, tuttavia, la coerenza fra l’antipasto e ciò che poi seguirà, quindi pesce su pesce, o verdure su pesce, altre invece giocano sui contrasti. Fra le ricette veloci esistono moltissime varianti. E l’antipasto piemontese? Verranno impiegati tutti alimenti naturali ed ideali per un’alimentazione corretta. La più tipica delle conserve piemontesi è quella di verdure, che viene spesso servita come antipasto durante il periodo invernale (buona, in verità, anche come contorno). Servono carote, sedano, peperoni, cipolline, fagiolini, zucchine, una passata di pomodoro, stecche di cannella, olio d’oliva, aceto e sale. Bisognerà tagliare a tocchetti tutte le verdure e cuocerle assieme alle spezie nel pomodoro per circa due ore. Versare, quindi, nella pentola i condimenti, lo zucchero e gli ingredienti facoltativi e lasciare cuocere ancora per 3 – 4 minuti. Infine, versare nei vasi chiudere e sterilizzare per 30 minuti.