Probabilmente la torta più nota della Liguria è quella pasqualina, che viene preparata comunque anche fuori di questa regione, ma con modalità un po’ diverse.
Questa torta è tipica del periodo pasquale, come lascia intuire chiaramente la sua denominazione. Ma come si prepara? Innanzitutto si stendono sfoglie sottili di pasta di lievito ed olio di mandorla. Tale sfoglia dovrà essere utilizzata come fondo, ma l’importante è che risulti essere più grande del tegame e, quindi, che penda un po’ fuori dal recipiente. Si stendono poi le foglie versando il ripieno, che consiste soprattutto in spinaci, carciofi (alcuni mettono le bietole come alternativa), passati in padello con olio, aglio, uova, formaggio, noce moscata e sale. Si stendono quindi le sfoglie superiori, almeno due, fra l’una e l’altra, unte per evitare che si attacchino tra loro, si soffia con l’aiuto di una cannuccia, in maniera da creare all’interno una specie di camera d’aria. In seguito si rimboccano sul bordo del tegame insieme a quella inferiore, il tutto per una questione decorativa. Infine, si cuoce nel forno.
Le sue origini risalirebbero al XVI secolo, perché questa torta appare nel “Catalogo delli inventori delle cose che si mangiano et si bevano” dell’umanista Ortensio Lando, anche se in quel periodo era conosciuta col termine “gattafura”.
Ne ha fatta, perciò, di strada la torta pasqualina…