Continua il nostro viaggio alla scoperta delle attrazioni delle Marche ed in particolar modo di Ancona. Il capoluogo marchigiano è una città tutta da scoprire. Ci sono numerosi posti da visitare di grande importanza storico artistica. Al di là del loro valore storico ce ne sono alcuni che oggi sono un esempio di riuso in grado di rivalutare un monumento, di non lasciarlo abbandonare a se stesso e di sfruttarlo a pieno come offerta culturale di altissimo livello.
Tra questi ad Ancona spicca sicuramente la Mole Vanvitelliana conosciuta anche come Lazzaretto. Questa è stata valorizzata come spazio espositivo e culturale di importanza nazionale ed internazionale. Dopo un lungo periodo di uso improprio del celebre monumento, l’Amministrazione Comunale di Ancona ne ha capito il valore strategico non solo per Ancona ma per tutta la Regione Marche.
A tal fine sono stati svolti dei lavori per trasformarlo in un “contenitore” adatto per attività culturali in particolar modo espositive. La sua struttura inoltre è perfetta sia per mostre di arte contemporanea che antica. Grazie a questo programma di rinnovamento il Lazzaretto ha ospitato mostre di grande rilievo. A partire dal quella del 1993 dedicata a Vanvitelli sino a quella più recente di qualche anno fa dedicata a Leonardo da Vinci.
L’importanza di questi lavori di riutilizzo nasce dalla storia di questo edificio.
La mole Vanvitelliana prende il nome dall’architetto che la progettò Luigi Vanvitelli. Situato nel porto può essere visto come un isola autosufficiente, visto l’aerea che occupa di circa venti mila metri quadrati. Fu realizzata nel XVIII secolo quando Ancona viveva un periodo di grande sviluppo economico. Questo fu dovuto alla concessione del porto franco da parte di papa Clemente XII. I lavori cominciarono il 27 luglio del 1733 per concludersi dieci anni dopo.
La sua funzione era varia. Veniva usato come lazzaretto per la quarantena, come struttura difensiva del porto. Al di là del suo uso, la particolarità era la forma geometrica di valore simbolico. Ci troviamo di fronte ad un edificio di forma pentagonale. Il numero cinque indica il potere dell’uomo nel modificare la realtà circostante. In seguito ha assolto diverse funzioni. Quella che è stata trovata oggi è sicuramente quella che le dona meglio.