Cosa deve fare un romano che si rispetti, oppure un turista che si vuole immergere bene nel clima della Capitale, quando ci si trova nel cuore dell’estate? Non c’è dubbio: dovete assolutamente mangiare una fresca e gustosa grattachecca.
Per coloro che non sono di Roma, diciamo che si tratta di un alimento preparato con ghiaccio grattato a neve al quale vengono aggiunti uno o più sciroppi, a seconda dei gusti del cliente.
Per i gusti c’è solo l’imbarazzo della scelta: amarena, fragola, menta, cocco, tamarindo, ecc…
A questo punto sorge spontaneo l’accostamento con la granita, ma non fate questo errore… la grattachecca… è grattachecca.
Ci sono nette differenze: partiamo dalla base della preparazione. La granita viene prodotta con acqua mescolata a sciroppi o succhi e messa a congelare. La grattachecca, invece è ghiaccio grattato da un blocco singolo di grandi dimensioni, pure fino ad un metro di lunghezza, con un apposito strumento da un individuo chiamato grattacheccaro.
Oggi è molto più semplice trovare chi offre granite, più semplici da servire e realizzate con dei macchinari che prendono acqua mescolata a sciroppi e la congelano mescolando continuativamente e impedendo all’acqua di formare un blocco unico.
Il buon romano che si rispetti, però, non potrà che recarsi nei tanti chioschi dove si offrono le tradizionali grattachecche.
Qualche nome? Si può andare da Sora Mirella, Fonte d’Oro, Sora Maria… Basta solo girare un po’ per il centro, per il lungotevere.
Con il caldo, con l’afa, una rinfrescante grattachecca ci vuole proprio!
E se siete al mare sul litorale romano… tenete le orecchie puntate verso l’alto, potreste sentire le urla di un grattacheccaro che si avvicina!