Cazzuola, cazzola, bottaggio… Insomma tanti modi per dire una stessa cosa: cassoeula, ovvero un tipico piatto popolare lombardo, ma conosciuto pure fuori di questa regione.
Ci sono diverse leggende attorno a tale piatto ma una, forse la più conosciuta, narra che sia stato il celebre direttore d’orchestra Arturo Toscanini, un suo grandissimo appassionato.
La cassoeula è da sempre legata al culto di Sant’Antonio abate. Per festeggiare questo santo popolare, si usava proprio preparare questo piatto, impiegando i tagli di carne più economici che avevano lo scopo di insaporire la verza. La carne doveva essere di maiale, anche perché gennaio era proprio il mese dedicato alla loro macellazione. Una tradizione vuole che sia stato un soldato spagnolo a diffondere la ricetta. Ma quali sono, a questo punto, gli ingredienti per preparare una buona cassoeula che, diciamo, rientra fra le ricette veloci? In primo luogo ci vogliono le verze, le parti meno nobili del maiale, ad esempio la cotenna, le costine e così via, e poi sale olio ed aggiunta (facoltativa) di vino bianco.
Per quanto concerne le origini del nome, il tutto va collegato al cucchiaio con cui si mescola (chiamato “casseou”) o dalla pentola in cui si prepara (ossia la casseruola).
Ci sono poi delle variazioni nella preparazione. Vi è, infatti, chi impiega carne di pollo (in questo caso si parla di bottaggio e non di casseruola), oppure quella di oca.
Non è proprio il massimo per una buona alimentazione corretta, ma c’è chi non sa proprio resistere…