Quando si pensa ad una cascata in Italia, il pensiero va, o dovrebbe andare subito, a quella delle Marmore in prossimità di Terni, in Umbria. Si tratta di una fra le più alte del Vecchio Continente, precisamente con un dislivello complessivo di 165 m suddiviso in tre salti.
La cascata delle Marmore sono importanti per tutta una serie di motivi, ad iniziare dalla produzione di energia elettrica, che avviene nella vicina centrale di Galleto, realizzata nel 1929 sfruttando le acque del sistema Nera-Velino (all’epoca era addirittura la più grande d’Europa).
Attenzione però, perché per regolare il funzionamento di questa centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene fatta funzionare alla massima portata. Come avviene? C’è un segnale acustico che avvisa dell’apertura delle paratoie di regolazione, ed in breve tempo la portata aumenta fino a raggiungere il valore massimo. Quasi sempre la cascata funziona per qualche ora al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi, o festività particolari.
La cascata è formata dalle acque del fiume Velino, che defluisce dal lago di Piediluco per tuffarsi poi nella gola del Nera.
Inutile sottolineare l’importanza di questa cascata anche sotto il profilo del turismo. In passato numerose personalità hanno voluto visitarla, ricordiamo Lord Byron, Vittorio Alfieri, Gioachino Belli…
Come per tutte le cose importanti, vi è pure qui una leggenda. Si narra, infatti, che una ninfa di nome Nera si sia innamorata di un pastore, Velino. Tuttavia la dea Giunone, gelosa per questo loro amore, decise di mutare la ninfa in un fiume. Velino, tuttavia, per non perderla si tuffa a capofitto per le rupi. Un salto, quello di Velino, destinato però a ripetersi per sempre: ecco allora la cascata delle Marmore.