Siamo pronti ad intraprendere un viaggio in una delle regioni più a sud della nostra penisola, la Basilicata.
Questa regione rispetto alle altre confinanti, non è a livello turistico tra le più frequentate. Eppure la Basilicata si affaccia su uno dei mari più belli, della nostro paese, lo Ionio e le sue due città principali hanno delle emergenze storico artistiche di grande valore.
Tra queste vi è Matera, meglio conosciuta come città dei sassi. Il suo tessuto custodisce dei tesori monumentali unici, come ad esempio la Cattedrale.
Di stile romanico pugliese risale al XIII secolo, è collocata sullo sperone più alto della Civita che divide i due sassi. Fu costruita in un periodo, per Matera, dal punto di vista religioso, di grande importanza, quando Papa Innocenzo III l’aveva appena elevata al rango di arcidiocesi, insieme ad Acerenza. Fu allora che, nel 1230, si decise di edificare un nuovo edificio nell’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio.
Per far si che il nuovo edificio dominasse la città fu rialzata la base rocciosa di ben sei metri. I lavori furono completati nel 1270. Inizialmente fu dedicata a Santa Maria di Matera, in seguito è stata intitolata a Santa Maria dell’Episcopio e poi a Santa Maria della Bruna. Nel 1627 fu dedicata definitivamente alla Madonna della Bruna ed a Sant’Eustachio.
Caso piuttosto raro, in Italia, è che la struttura esterna, conserva quasi intatta la sua forma originaria. La facciata imponente è dominata dal rosone con sedici raggi. Questo è sormontato dall’Arcangelo Michele, che insieme a due figure maschili, creano un atlante. Il rosone simboleggia la ruota della fortuna, l’altalenarsi della sorte positiva e negativa nel corso della vita e delle vicende dell’uomo. Nella facciata ci sono degli elementi simbolici, legati alla numerologia. A fianco il rosone ci sono quattro colonnine, mentre dal frontone ve ne sono dodici. Queste simboleggiano, rispettivamente, i quattro Evangelisti e i dodici Apostoli.
Nella parte centrale della facciata vi è il portale maggiore, sormontato da un arco a tutto sesto. Nella lunetta vi è la statua della Madonna della Bruna, mentre ai lati, le statue dei Santi Pietro e Paolo. All’estremità vi sono in altorilievo le statue dei Santi Eustachio e Teopista.
Mentre l’esterno ha mantenuto l’aspetto originario, lo stesso non si può dire dell’interno. La pianta dell’edificio è a croce latina con tre navate, scandite da dieci colonne che sostengono delle arcate a tutto sesto. A partire dal 1627, la chiesa subì notevoli variazioni. In questo periodo furono aggiunti stucchi e decorazioni, che a loro volta nel 1776 furono ricoperti di oro. L’interno è illuminato da dieci finestre ed è coperto da un soffitto a capriate. Nel 1719 è stato aggiunto un contro soffitto in legno.
Di grande valore è un affresco del 1270 di epoca bizantina. Questo raffigura la Madonna della Bruna con Bambino benedicente con due dita. L’opera è stata attribuita a Rinaldo da Taranto. Oltre a questo capolavoro, la chiesa custodisce diversi tesori d’arte, tra cui spicca un Presepe in pietra dura di Altobello Persio del 1534.
Dal 2006 la chiesa è sottoposta ad un imponente opera di restauro che si concluderà nel 2011, anno in cui potrà essere visitata in tutto il suo splendore.
[…] Vari percorsi, a disposizione dei turisti, permetteranno di accedere ad aree con esibizioni teatrali oppure monumenti unici come il presepe cinquecentesco ospitato nella Cattedrale di Matera. […]