Continua il nostro piccolo itinerario, per la Basilicata. Ci troviamo ancora una volta a Matera la città dei sassi. Si narra addirittura che nel XII secolo, buona parte della popolazione viveva sotto terra nella roccia. Mentre la popolazione era “segregata” negli insediamenti rupestri, gli edifici del potere ecclesiastico e politico, svettavano nella città alta, come manifestazione esteriore del loro potere. Tra questi vi era il Castello Tramontano.
Un edificio non molto amato, originariamente dai cittadini, in quanto di proprietà di un feudatario che per costruirlo spese circa 25.000 scudi, ottenuti tassando gli abitanti.
Era il 1497 quando il re Ferdinando II, concesse Matera come feudo a Giancarlo Tramontano. Per marcare il territorio e per mostrare visivamente il cambio del regime, decise di costruire un imponente castello, sul modello, del famoso Maschio Angioino di Napoli, rifatto nel 1443 e il 1458.
Il castello di Matera è situato su una collina chiamata collina di Lapillo, in una zona che sovrasta il centro storico di Matera.
E’ strutturato su due torri laterali di forma circolare. Queste sono dotate di scarpatura ed inframmezzate da un imponente torrone cilindrico.
Il castello rimase incompiuto, perchè ben presto la sua storia si “condì” di intrighi e di un insurrezione cittadina.
Il Conte, pieno di debiti, tassava sempre di più la popolazione, sino a quando questa non ne poté più.
Stanchi dei continui soprusi, alcuni cittadini, decisero di organizzare una congiura contro il conte Tramontano. Dietro una pietra oggi chiamata, u pizzon’ du mal consigghj, la pietra del mal consiglio. Il Conte venne ucciso il 29 dicembre1514, appena uscito dalla cattedrale, in una strada che fu chiamata, la Via del Riscatto. Questo fu un fatto gravissimo, la città rischio di essere rasa a suolo. Ma così non fu, poiché i nobili si presentarono, alla corte del re di Napoli, chiedendo l’indulto in cambio di un sacco di monete d’oro.