Possiamo senz’altro dire che si tratta di uno dei prodotti alimentari più amati e diffusi in Italia e non è un caso che rientri tra quelli DOP (Denominazione di Origine Protetta): il Parmigiano-Reggiano è uno dei più noti formaggi italiani prodotti nelle provincie di Parma, Modena e di Reggio nell’Emilia.
Le origini del Parmigiano Reggiano
Le origini sono antichissime, basti solo pensare che diverse fonti medievali ne attestano la sua esistenza.
Nei dintorni dei monasteri avveniva spesso la lavorazione del latte. Fra Reggio e Parma vi erano quattro monasteri, ovvero due benedettini (San Giovanni a Parma e San Prospero a Reggio) e due cistercensi (San Martino di Valserena e Fontevivo, entrambi nel parmense).
Parmigiano Reggiano: il processo di produzione
Oggigiorno gran parte della produzione del Parmigiano-Reggiano avviene con latte prodotto da vacche Frisone.
Andando più nello specifico, il Parmigiano-Reggiano deve obbligatoriamente avere un peso variabile compreso fra 24 kg e oltre 40 kg, pure se mediamente s’aggira sui 38,5 kg.
Per produrre una forma servono circa 550 litri di latte con una media di 16 litri per ogni chilogrammo di Parmigiano-Reggiano prodotto.
Come dicevamo all’inizio è un prodotto DOP, che deve riportare sulla parte esterna della forma i contrassegni nella sua integrità atti ad identificarlo e ad individuarlo chiaramente.
Nel dettaglio, la placca di caseina, messa sulla superficie, che riporta l’anno di produzione, la scritta “C.F.P.R.”, corrisponde ad un codice alfanumerico che serve ad identificare in maniera univoca ogni singola forma.
Una curiosità letteraria
Una curiosità, nel celebre romanzo di Robert Louis Stevenson “L’isola del tesoro” (1883) si parla proprio in un passo del Parmigiano-Reggiano:
“Hai visto la mia tabacchiera, vero? Eppure non mi hai mai visto fumare tabacco; la ragione è che vi tengo dentro un pezzo di formaggio parmigiano, un formaggio fatto in Italia, e molto nutriente” (così il Dottor Livesey si rivolge a Jim, protagonista del libro).