In Italia la maggior parte delle opere d’arte e delle architetture religiose furono realizzate per volontà del papato. La traccia della committenza papale si è fatta sentire in misura maggiore a Roma, ma ci sono delle città che hanno risentito della sua influenza per diversi motivi. Alcune perché erano i luoghi natii dei papi e altre perchè per brevi periodi sono state le sedi pontificie. Oltre a Roma due città sono state sede del papato, una è Avignone in Francia e l’altra è Viterbo. In entrambi casi la presenza papale ha portato alla realizzazione di un palazzo papale. Tutti e due di grande fascino oggi ci dedicheremo al palazzo dei papi di Viterbo.
Viterbo per volontà di papa Alessandro IV fu sede papale dal 1257 al 1281. Questa scelta fu guidata da un periodo di crisi che colpì Roma. Dopo la nomina di Brancaleone degli Andalò come senatore, iniziò una lotta tra popolo e borghesia.
Come città per la nuova sede papale fu scelta Viterbo, sintomo, che in questo periodo la città laziale aveva acquisito importanza politica. Come residenza pontificia fu scelto il palazzo vescovile, che per l’occasione fu sottoposto ad importanti opere di ampliamento, per adeguarlo al nuovo ruolo.
Dopo Alessandro IV diversi pontefici decisero di restare a Viterbo, come Urbano IV, Gregrorio X, Giovanni XXI, Niccolò III e Martino IV.
Oggi il palazzo dei papi di Viterbo è per la città il simbolo del suo periodo medioevale, ma nei secoli ha subito vari rimaneggiamenti.
Contrastante sono i due lati del palazzo. Quello settentrionale, che si affaccia sulla valle di Faul, è caratterizzato da una possente struttura con contrafforti, mentre quello meridionale, rivolto verso la piazza di San Lorenzo, è di una grande eleganza architettonica. Qui vi è una facciata merlata con finestre a bifora e a destra della scala una loggia con archi e trabeazione di coronamento.
Esso termina a destra con la maestosa Sala del Conclave, rivolta verso la piazza con sei finestre bifore, sormontate da altrettante a feritoia. Il suo accesso attraverso una scala è dalla piazza.
Visivamente il simbolo del palazzo dei papi di Viterbo è sicuramente la loggia detta delle Benedizioni. Qui si affacciava il pontefice quando usciva dalla Sala del Conclave ed è in stile gotico.
La splendida loggia si appoggia su un grande volta sorretta da un pilastro che in realtà era una cisterna che portava l’acqua alla fontana sovrastante. La loggia è caratterizzata da sette archi poggianti su colonnine binate che intrecciandosi formano una trabeazione.
Se siete nei pressi di Viterbo anche questo importante monumento merita una visita.