Siamo già arrivati alla conclusione del piccolo itinerario dedicato alla Valle d’Aosta. Tra i castelli che abbiamo trattato sino ad ora, non potevamo, non trattare quello di Verrès. Rispetto alle altre ci troviamo di fronte ad una struttura meno fiabesca per il suo aspetto monoblocco ed imponente.
Questo si caratterizza per la sua essenzialità e la poderosa mole, che ne fa emergere la sua originaria funzione difensiva.
Il castello di Verrès fu costruito nel XIV secolo per volere di Ibleto di Challant, in un luogo strategico dal punto di vista difensivo, su uno spicco roccioso a strapiombo sul torrente Evançon.
L’esistenza del castello è documentata sin dal 1287 ma si deve ad Ibleto di Challant la sua intera ricostruzione. La volontà era quella di realizzare una dimora che manifestasse esteriormente la potenza del suo regno, seguendo però una tipologia innovativa.
Il castello di Verrès si distingue, infatti, rispetto a quelli della zona, per la sua struttura monoblocco, precorrendo in qualche modo, una idea che si svilupperà nel medioevo.
I lavori cominciarono nel 1390. Dopo la morte di Ibleto il castello fu al centro di una lotta dinastica che durò sino al Quattrocento inoltrato. Nel 1536 Renato di Challant svolse dei lavori, sull’apparato difensivo, per adattarlo alle nuovi armi da guerra. Fu ricostruita la cinta muraria munita di cannoniere, speroni a contrafforte, e torrette poligonali da offesa. Anche l’ingresso fu reso più sicuro, mediante la realizzazione dell’antiporta con il ponte levatoio e l’apertura di feritoie. In questa occasione fu abbellito anche l’interno. Dopo la morte di Renato di Challant, per mancanza di eredi maschi, il castello divenne proprietà dei Savoia.
Nel 1696 ridivenne dei Challant sino al XIX secolo. In questo periodo il castello venne per abbandonato e l’edificio cadde in degrado. La sua salvezza si deve all’interesse di un gruppo di intellettuali piemontesi appassionati per il Medioevo. L’architetto Alfredo d’Andrade seguì i lavori di ristrutturazione e nel 1894 fu acquistato dallo Stato, che proseguì i lavori soni agli anni Venti del Novecento.
Il castello ogni anno apre i battenti per ospitare il Carnevale che rievoca, i fasti della Casata dei Challant, il divertimento è assicurato!