I carciofi alla giudía sono un tipico piatto della cucina giudaico-romanesca, anche se diffusi pure in altre regioni d’Italia, e consiste, diciamo, in una deliziosa frittura di carciofi.
Le origini del Carciofo alla Giudia
Le sue origini sono piuttosto antiche e si è diffuso nel ghetto ebraico della Capitale.
Le massaie ebree, infatti, utilizzando la “mammola” romana, ossia il carciofo tipico del Lazio, preparavano spesso questo piatto che veniva servito, in particolar modo, nel periodo della ricorrenza di Kippur (importante festività ebraica che celebra il giorno dell’espiazione).
Come preparare un Carciofo alla giudia
I carciofi alla giudía sono un piatto classico, piuttosto semplice da preparare.
L’unica attenzione è quella da riservare alla scelta del carciofi, in quanto dovranno essere rigorosamente quelli cimaroli (le già citate mammole) che sono i migliori della varietà “romanesco”, coltivati nella zona compresa tra Ladispoli e Civitavecchia.
Questo tipo di carciofo risulta essere tondo, piuttosto tenero e, in particolare, senza la presenza fastidiosa di spine.
Grazie a quest’ultima caratteristica i carciofi alla giudía possono essere mangiati, una volta cotti, interamente e senza scartare nulla.
I carciofi alla giudía sono in genere serviti durante l’antipasto, oppure per accompagnare al meglio un secondo piatto.
In quest’ultimo caso, devono essere serviti ancora ben caldi.
Inoltre, oltre all’olio extravergine di oliva ed un po’ di vino bianco, si può pure aggiungere dell’aglio e della mentuccia; il tutto col fine di rendere più gustosa la ricetta dei carciofi alla Giudia.