Le immagini regalano di Dozza angoli unici e colorati e fanno pensare ad un piccolo borgo delle favole, quasi finto. Invece Dozza e i suoi murales sono lì, a 30 km da Bologna e a soli 6 km da Imola.
Come non innamorarsi dei vicoli incantati che tra la rocca medievale e porta d’ingresso danno vita ad un museo a cielo aperto composto da 90 murales dipinti direttamente sulle pareti delle case come una sorta di proprietà comune.
La svolta della Biennale del Muro Dipinto
La svolta nella vita di questo borgo risale al 1960 quando decide di proporsi come una sorta di tela pubblica per gli street artist che ogni due anni, durante la Biennale del Muro Dipinto, hanno libero accesso alle mura cittadine per tre giorni (tempo limite per creare la loro opera).
Ogni tipologia di tema e grandezza viene rappresentata a Dozza e nei suoi murales che creano giochi unici con l’architettura intima e storica degli edifici del borgo.
Inutile dire che Dozza, anche grazie ai suoi murales, è inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Bisogna comunque dire che il paese merita una visita anche per altri monumenti ben conservati tra i suoi confini.
Cosa vedere a Dozza
Dozza è un borgo in cui immergersi senza meta, vicolo per vicolo, porta per porta.
Le opere più interessanti, e famose sono sicuramente L’Angelo di Dozza di Giuliana Bonazza, Two Women Chatting di Kamil Tarqosz, Arcobaleno di Alfonso Frasnedi su porta XX settembre.
Opera dopo opera arrivate fino alla Rocca Sforzesca risalente al Medioevo, ma ancora perfettamente conservata e custode di una interessante pinacoteca.
Non possiamo dimenticare queste meraviglie che, anche se non compaiono nelle liste delle mete turistiche internazionali, meritano tutti gli onori.