st1:* { BEHAVIOR: url(#ieooui) }
Dopo Vinci ed Empoli, che ne dite di fare un salto a Vicchio in Mugello? Ne vale proprio la pena perché qui nacque colui che rivoluzionò completamente il modo di fare e concepire l’arte: Giotto.
Giotto di Bondone nacque secondo Giorgio Vasari nel 1276, il celebre biografo degli artisti ricorda che qui “E quando fu all’età di dieci anni pervenuto….spinto dall’inclinazione della natura all’arte del disegno, per le lastre et in terra o in su l’arena di continuo disegnava alcuna cosa di naturale, o vero che gli venisse in fantasia. Onde andando un giorno Cimabue per le sue bisogne da Fiorenza a Vespignano, trovò Giotto che sopra una lastra piana e pulita con un sasso un poco appuntato ritraeva una pecora di naturale…per che fermatosi Cimabue tutto meraviglioso, lo domandò se voleva andar seco”.
Non sappiamo quanto quello detto dal Vasari sia vero o no, però è una cosa è certa Giotto ha completamente rivoluzionato la pittura. Autore di opere famose come la Madonna Ognissanti, il polittico di Badia, la cappella Bardi e Peruzzi a Santa Croce a Firenze, oltre che dei celebri affreschi di Assisi.
Nonostante viaggiò molto durante la sua carriera artistica, da Firenze, ad Assisi, da Roma, a Napoli, mantenne sempre dei forti legami con il territorio di origine.
Sulla sommità del colle, accanto alla chiesa di San Martino la tradizione vuole che lì vi fosse la casa natale. Fu raffigurata da disegnatori e pittori, nel 1876 G. Moricci eseguì una veduta prospettica. Una testimonianza di grande valore che permette di risalire all’aspetto originario, prima del crollo che la colpì nel 1919.
La casa è stata acquistata dal Comune di Vicchio nel 1975 ed in seguito su progetto della Soprintendenza Monumentale di Firenze è stata ristrutturata. Oggi all’interno è allestita una struttura didattica con laboratori rivolti ai bambini ed escursioni naturalistiche.
Se avete voglia di visitare il luogo dove la rivoluzione dell’arte cominciò, Vicchio è quello che fa per voi. Non solo, qui nacquero anche Benvenuto Cellini e Beato Angelico Quale è il segreto per “sfornare” grandi artisti forse l’aria? Vale la pena provare!