Cosa mettono a tavola, di solito, i napoletani a Pasqua? L’antica tradizione vuole che si debba preparare il casatiello, un rustico diffuso in Campania ma anche in altre regioni italiane. Ma come si prepara?
Ci vogliono, in primo luogo, della pasta da pane, poi formaggio, uova, strutto, pepe e salame.
“Nella sua prima semplicità popolare il casatiello non è altro che un pane di forma circolare, come un grosso ciambellone in cui si conficcano delle uova, anche uno solo, secondo la dimensione del pane e queste uova con tutto il guscio, sono fermate al loro posto da due strisce di pasta in croce. La pasta è la solita pasta del pane, ma intriso con lardo e strutto. Cotto al forno, le uova diventano sode.”
Così Francesco De Bourcard, l’editore che ha coordinato l’edizione di “Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti”.
Particolarità di questo casatiello sono, senza dubbio, le uova che vengono posizionate intere, crude e con il guscio, e vengono poi cotte assieme al rustico. Le uova sono parzialmente sporgenti e ben visibili sul casatiello, spesso ricoperte da una sottile croce di impasto.
Esistono, tuttavia, diverse varianti, in particolare per quanto riguarda la farcitura.
C’è da dire, infine, che il casatiello simboleggia la corona di spine del crocifisso ed ecco spiegata, perciò, l’usanza di proporlo a tavola nel periodo pasquale.