Che vuol dire piatto “povero”? Un piatto senza pretese, costituito da ingredienti che costano poco? Escludendo le definizioni troppo restrittive, troviamo tantissimi piatti che rientrano nella tradizione popolare e tra questi c’è, senza dubbio, la pappa al pomodoro.
C’è da dire subito che si tratta di un piatto tipico della Toscana. Viene chiamato “povero”, in questo caso, per gli ingredienti che rimandano ad origini contadine e tutti con alimenti naturali: pane casalingo toscano raffermo (senza sale), pomodoro, aglio, basilico, brodo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Importante è, senz’altro, il fatto che si debba impiegare esclusivamente del pane toscano non salato e l’olio extravergine d’oliva della regione. La pappa col pomodoro può essere gustata pure fredda (anzi, vi è chi la preferisce soltanto così) e sempre senza l’aggiunta di alcun tipo di formaggio.
Per quanto riguarda le citazioni, ce ne sono diverse. Ad esempio quella che risale al celebre “Giornalino di Gian Burrasca”, romanzo scritto nel 1907 dal fiorentino Luigi Bertelli, soprannominato Vampa (il nome del buffone di Cedric il Sàssone nel famoso romanzo “Ivanhoe” di Walter Scott). Inoltre, come si fa a dimenticare la simpatica canzonetta “Viva la pappa col pomodoro”, cantata da Rita Pavone nello sceneggiato “Gian Burrasca”, scritto da Lina Wertmüller, trasmesso in tv nel 1964 e tanto amato dai bambini?
Insomma, tutto ciò ci fa capire quanto sia popolare ed apprezzato questo piatto semplice, ma gustoso.