Lo stufato è uno dei piatti tipici della cucina del Nord del Paese ed ha origini antiche. Tuttavia occorre non confonderlo con il brasato, che viene preparato con una tecnica un po’ differente.
Il brasato, infatti, è carne cotta lentamente col vino, salsa di pomodoro e aggiunta di spezie. Inoltre, è un piatto che comprende l’accompagnamento con varie verdure. Lo stufato, invece, non prevede l’aggiunta di acqua, a cottura ultimata risulterà essere scuro e dal gusto deciso.
Lo stufato era considerato un piatto povero che veniva consumato nelle feste, in particolari ricorrenze, o semplicemente di domenica, in cui si misurava l’abilità della padrona di casa nell’ottenere piatti gustosi e nutrienti da carni relativamente poco costose e pregiate. E per quanto riguarda la questione abbinamento vino? Il primo pensiero va al Barolo, vino DOCG, che viene prodotto in Piemonte, nella provincia di Cuneo. C’è da privilegiare un vino rosso e corposo ed anche il Barbaresco può andar bene, tuttavia vi è chi adora accompagnare lo stufato con del frizzante Bonarda. Ovviamente i vini italiani sono tantissimi e qui conta più che altro seguire la tradizione, oltre che magari buttare l’occhio su offerte vini convenienti.
Perché, infine, un termine come “stufato”? Ciò è da mettere in collegamento con la cosiddetta “stufatura”o “brasatura”, ottenuta appoggiando le braci accese sopra il coperchio del tegame.
Certo, non sarà proprio il massimo per una buona alimentazione corretta, ma per i patiti dei gusti decisi e del mangiare di gusto, può andare più che bene…