Quando si parla di turismo enogastronomico in Lombardia, non si può che mettere bene in risalto la Franciacorta, ossia un territorio collinare compreso fra la città di Brescia e il lago d’Iseo.
Perché proprio una denominazione come quella di “Franciacorta”? Il toponimo deriva da “curtes francae”, ossia gli antichi monasteri benedettini che popolavano il territorio, i quali risultavano esenti dal pagamento delle tasse (i frati erano dediti alla bonifica delle zone assegnate e istruivano i contadini alla coltivazione dei campi).
Un territorio da tutelare
Il territorio della Franciacorta è un luogo che richiede cura, protezione e salvaguardia da parte di tutti.
Gli enti locali, infatti, sono impegnati a salvaguardarne l’aspetto paesaggistico e conservativo, sia dal lato fisico che dal punto di vista storico e culturale.
Sono tanti i monumenti, gli edifici antichi di pregio e valore, ad esempio chiese, monasteri, ville e castelli.
Da sottolineare poi che nella zona sono presenti parecchi vigneti.
L’enogastronomia della Franciacorta
Agli inizi degli anni ’70, l’enologia italiana visse un momento di grande vivacità e sviluppo e ciò ebbe molte ripercussioni positive in Franciacorta, dove parecchi imprenditori ed aziende decisero di investire e puntare sulla coltivazione della vigna.
Scopriamo l’enogastronomia italiana
La Franciacorta, inoltre, ospita svariate cantine che propongono degustazioni e visiti quotidiane; per non parlare delle numerose offerte vini. Il territorio basa la sua economia anche sulla produzione e commercializzazione dello spumante.
Coloro che amano la natura possono fare lunghe passeggiate nella riserva naturalistica delle Torbiere del Sebino, dove si trova pure il monastero di San Pietro in Lamosa.
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