Il lago di Albano è parecchio noto ai romani. Tante persone, infatti, si recano lì per una bella gita, per una giornata da trascorrere in un modo un po’ diverso dal solito. Si tratta del lago vulcanico più profondo d’Italia.
L’attività eruttiva è ovviamente cessata da parecchio e molti studi confermano eruzioni avvenute addirittura circa 5000 anni fa. Ai nostri giorni, invece, è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di modestissima entità quali, ad esempio, emanazioni gassose.
I bordi interni del cratere occupato dal lago sono formati da detriti di falda, mentre la spiaggia è, invece, composta da ghiaia ed argilla alluvionale. Per quanto riguarda il clima, si presenta abbastanza umido e più freddo di quello del soprastante abitato di Castel Gandolfo.
La flora è ricca ed è composta da piante tipo tiglio, leccio, acero, pioppo nero, da arbusti come il biancospino, ginestre, lauro e agrifoglio. E gli animali? Non è poi così raro vedere tassi, ricci, scoiattoli e, magari, qualche volpe.
Il lago di Albano è stato interessato pure da manifestazioni sportive importanti, tipo quella delle Olimpiadi di Roma del 1960 (gare di canottaggio).
Numerosi intellettuali ed artisti del passato hanno visitato tale lago, ricordiamo Jean-Baptiste Camille Corot, Oswald Achenbach, Giovanni Battista Piranesi detto anche Giambattista e John Robert Cozens.
A cavallo fra gli anni ’60 e 70, il lago è iniziato ad interessare il turismo di massa e sono stati realizzati svariati alberghi, ristoranti e stabilimenti.