Probabilmente uno dei dolci più conosciuti e amati della cucina napoletana. Si sta parlando della celeberrima sfogliatella.
Diciamo subito col dire che ne esistono di due tipi (entrambi parecchio apprezzati), quella riccia che viene preparata con la pasta sfoglia, e frolla se preparata, ovviamente, con la pasta frolla. Ma quali sono le origini precise di questo gustoso dolce? La sfogliatella nasce nel XVIII secolo presso il Conservatorio di Santa Rosa Da Lima, fondato nel 1861 come monastero domenicano, situato a Conca dei Marini, provincia di Salerno. Un giorno, così la leggenda vuole, sarebbe avanzata nella cucina del monastero un po’ di pasta di semola, ma la suora addetta alla cucina, invece di disfarsene, vi aggiunse un po’ di frutta secca, zucchero e limoncello, in modo da ottenere un bel ripieno. Decise poi di impiegare una sorta di “cappuccio” di pasta sfoglia per ricoprire il ripieno appena ottenuto. Il dolce riscosse molto successo sia fra le suore che tra gli abitanti delle zone limitrofe, prendendo il nome di “santarosa”, in onore della santa a cui era dedicato il convento. Agli inizi dell’Ottocento un oste riuscì a prendere la segreta ricetta, modificando un po’ gli ingredienti del ripieno e introducendo la variante riccia o sfoglia. Ecco nata allora la sfogliatella. Tuttavia esistono oggi diverse varianti rispetto a quella riccia e frolla, ossia la già citata “santarosa” e la “coda d’aragosta”, simile un po’ alla riccia, ma più grande ed allungata e ripiena di panna montata, marmellata (in alternativa crema chantilly) e cioccolato.