Continua la nostra ricerca per regalarvi spunti e idee utili per le vostre vacanze. Anche oggi ci dedichiamo a Venezia. Città antichissima, il suo palazzo Ducale è conosciuto in tutto il mondo.
La sua costruzione cominciò nel IX secolo quando la sede ducale fu trasferita da Malamocco a Venezia.
Della vecchia struttura non sopravvive nulla. Con Pietro I Orseolo fu avviata una ricostruzione che prevedeva una struttura fortificata con corpo centrale e torri angolari.
Nel XII secolo ebbe una ristrutturazione che trasformò la struttura turriforme in un palazzo elegante. All’epoca era doge Sebastiano Ziani. Facciamo un balzo in avanti nel tempo arrivando al periodo in cui il palazzo prese le forme attuali. Era il 1340 e sotto il Doge Bartolomeo Gradenigo avviò dei lavori di radicale trasformazione del palazzo. Da lì in poi a catena furono realizzati una serie di aggiustamenti sino alla fine del Quattrocento che portarono il palazzo alla sua conclusione.
Nel 1574 un incendio rovinò i saloni del piano nobile. In quest’occasione furono chiamati alcuni artisti per seguire dei lavori di restauro tra cui Andrea Palladio. Oggi è molto difficile capire quali sono gli interventi riconducibili alla mano del celebre architetto. Palladio fu chiamato a palazzo anche tra il 1577 e il 1578 quando un secondo incendio colpì il palazzi con la distruzione di importanti cicli pittorici. Per decorare il palazzo furono chiamati Tiziano e Veronese.
Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, nel 1797 il Palazzo fu adibito a sede degli uffici amministrativi degli imperi napoleonico ed asburgico. Quando Venezia fu annessa all’Italia il palazzo fu restaurato e adibito a Museo.
Il Palazzo Ducale è una struttura che si sviluppa intorno ad un ampio cortile porticato, con tre ali e una quarta che è costituita dal corpo laterale della Basilica di San Marco, antica cappella palatina.
Esternamente, il palazzo ducale di Venezia è in stile gotico veneziano. Verso la piazza e il molo vi sono due livelli di colonnati sovrastati da un corpo aperto da grandi finestre ogivali. I colonnati sono sorretti dal portico al pian terreno.
La parte verso il molo è la più antica e ospita capitelli trecenteschi.
Al palazzo si accede tramite l’ingresso monumentale, la Porta della Carta. Il suo nome deriva dall’usanza di affiggervi le nuove leggi e decreti. Questa fu realizzata da Giovanni e Bartolomeo Bon, si caratterizza per la ricchezza scultorea e decorativa.
Dalla porta di Carta si accede al cortile completamente cinto di portici dove in origine avvenivano l’incoronazione ducale, ma anche tornei di caccia e tori.
Qui come elemento di collegamento alla loggia vi è la scala dei Giganti eretta nel 1483 e il 1491. Il suo nome è dovuto alle due statue marmoree del Sansovino raffiguranti Marte e Nettuno.
Al termine della Scala dei Giganti vi è il sistema di loggiati che circondano il palazzo internamente ed esternamente. Qui vi sono una serie di ambienti che erano utilizzati dall’amministrazione e dai servizi del palazzo.
Dalla Scala d’Oro, invece si accede ai piani del palazzo quello nobile dove vi erano gli ambienti riservati al Doge e gli ambienti destinati alle riunioni e votazione del Maggior Consiglio. In questo piano vi sono la Sala degli Scarlatti, la Sala degli Scudieri, la Sala dello Scudo, la Sala Grimani, la Sala Erizzo, la Sala Priuli, la Sala dei Ritratti e la Sala Corner.
Nel lato opposto si trovano una serie di spazi dedicati all’amministrazione della giustizia. Qui vi era la sala principale del Palazzo quella del Maggior Consiglio poteva ospitare tra i 1200 e i 2000 membri. Ospita delle opere straordinario di un valore inestimabile di Tintoretto e Palma il Giovane. Del Tintoretto è la decorazione della parete di fondo, alle spalle del trono, il Paradiso, che è la più grande tela al mondo. Le sale del palazzo ducale sono veramente innumerevoli ed elencarle tutte è impossibile. Solo una visita dal vero può dare giustizia al palazzo ma è anche un’occasione per immergersi e fare un salto indietro nel tempo nella storia delle Repubblica Veneziana.
Oggi è una struttura museale dove è possibile ammirare le splendide opere che adornano il palazzo.
Interessante per gli amanti del mistero è l’itinerario segreto. La sala dei Tre Capi, degli Inquisitori di Stato, gli Uffici del Consiglio dei Dieci , le prigioni che si collegano a quelle nuove con il Ponte dei Sospiri. Quest’ultimo se ora è un luogo di ritrovo per gli innamorati, era in realtà un luogo di passaggio dei detenuti che facevano gli ultimi sospiri prima di essere rinchiusi nelle terribili celle.
Qui finisce, il viaggio virtuale a Venezia di Vagabondi.it, dove andremo la prossima volta?