Continua il nostro viaggio in Sicilia, alla scoperta di altri monumenti che hanno fatto la storia di questa fantastica regione. Ancora una volta la nostra attenzione sarà rivolta a Palermo, abbandoniamo, però, l’epoca medievale per approdare invece al Seicento, l’epoca Barocca.
Palermo può essere definita una città antica vestita di Barocco, in quanto nel XVII secolo verranno operate nel corpo della città trasformazioni di enorme entità in particolar modo nel tessuto urbanistico. Questo perché la nuova architettura era inconciliabile con la metrica della città medievale. Nella Palermo seicentesca fulcro della vita cittadina era il Cassaro (oggi Corso Vittorio Emanuele), asse viario antichissimo risalente all’epoca romana. E’ in questa zona che nel Seicento la classe dirigente palermitana concentrò i suoi impegni.
Inizialmente venne rettificata la strada precedente, allargandola e rendendola il nuovo fulcro cittadino. Questo mostrò un nuovo modo di intendere lo spazio urbano. Il contrasto con il tessuto viario precedente era stridente, al di fuori del Cassaro la città medievale era rimasta intatta, con le strade lunghe e strette, i mercati e gli slarghi improvvisi. A chiudere questa strada furono realizzate alla fine del Cinquecento due porte la Porta Nuova e la Porta Felice, una rivolta verso il mare e l’altra verso il Duomo di Monreale, creando insieme un effetto scenografico, e sintetizzando al contempo, l’anima di Palermo, città di mare e città storica.
Negli ultimi anni del secolo venne progettata da parte del Senato palermitano un’altra strada la Maqueda. Questa andava ad intersercarsi con il Cassaro, dividendo in questo modo Palermo in quattro parti.
In questo modo si andò a creare una piazza che è oggi una delle più famose di Palermo Piazza Vigliena, conosciuta anche come Teatro del Sole, Ottangolo, Teatro della città ed Occhio della Città. E’ in questa struttura che vengono realizzati i Quattro Canti tra il 1603 e il 1622 a cui vi lavoreranno diversi architetti. I Quattro Canti sono i quattro prospetti architettonici che delimitano lo spazio della piazza, costituiti da quattro ordini, sormontanti dagli stemmi reali, senatorio e viceregio, scolpiti in marmo bianco. Questi sono decorati nel piano inferiore da fontane, raffiguranti i quattro fiumi della città antica (Oreto, Kemonia, Panaria, Papireto), poi vi è un ordine in stile dorico decorato con le stagioni , rappresentate da Eolo, Venere, Cerere, e Bacco.
Poi troviamo un ordine in stile ionico con le statue dei sovrani spagnoli realizzate nel 1662, (Carlo V, Filippo II, Filippo III, e Filippo IV).
Il quarto ordine è dedicato invece alle quattro sante palermitane, Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, patrone della città.
La piazza monumentale si offre allo spettatore con effetto a sorpresa, scenograficamente ambigua per l’illusione ottica creata dalla perfetta somiglianza dei fronti, un effetto che provoca disorientamento. Questa piazza palermitana è sicuramente una delle piazze più belle e affascinanti d’Italia.