Nel cuore della Costiera Amalfitana, in uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi della nostra penisola, non potete perdere la visita ad uno dei monumenti più noti dal punto di vista turistico: il Duomo di Amalfi.
Frequentato da migliaia di turisti ogni anno, è uno dei luoghi più celebri della Campania.
Imponente in tutto il suo splendore, il Duomo di Amalfi è in realtà un complesso architettonico costituito da due basiliche comunicanti. A queste due strutture si aggiungono la cripta inferiore, la scalea, l’atrio d’ingresso, il campanile e il Chiostro Paradiso.
L’architettura storica del Duomo di Amalfi
Il nucleo originario è la basilica settentrionale risalente al periodo paleocristino. Questa aveva un orientamento con altare ad est ed ingresso ad ovest. L’impianto era con due navate. una più ampia e l’altra più stretta, che è divenuta in seguito elemento di collegamento con l’altra basilica.
Il Duomo di Amalfi fu realizzato, a livello paesaggistico, in un punto strategico, in quanto era emergente e centrale, oltre che difendibile, perché posto in una posizione sopraelevata.
Dell’impianto paleocristiano, oggi rimangono solo le colonne e i capitelli di spoglio. Questi ultimi sono materiale di riuso provenienti da edifici romani che erano in questa zona.
Il nucleo primitivo fu, nel IX secolo, completamente trasformato in un edificio romanico. Di questo periodo si conservano ancora balaustre, transenne, e portali di marmo scolpiti con elementi artistici bizantini e longobardi.
Originariamente questo primo nucleo fu dedicato alla Vergine Assunta. Nel 987 per volere di papa Giovanni XV, il Duomo di Amalfi diviene sede arcivescovile e metropolitana della diocesi amalfitana.
Per celebrare questo avvenimento il duca di Amalfi, Mansone fece edificare una nuova cattedrale, a tre navate, affianco a quella preesistente. Il nuovo edificio fu dedicato a Santa Andrea, protettore dell’intera diocesi. Nel 1180 fu cominciato il campanile che fu completato solo nel 1276.
Il Duomo di Amalfi divenne in questo modo una doppia basilica comunicante, accostata da molti, per somiglianza di impianto, più a una moschea che ad un edificio cristiano.
Nel XIII secolo furono realizzati altri lavori di ampliamento che videro l’edificazione della cripta e dell’atrio. Nel 1266 e nel 1268 l’arcivescovo Filippo Augusariccio, fece edificare il Chiostro Paradiso.
Le modifiche moderne
Come molti altri edifici medievali, anche il Duomo di Amalfi, in età moderna fu sottoposto a moltissime modifiche.
Nei primi anni del XIV secolo vi era una grande cupola centrale.
Ma i cambiamenti più consistenti si ebbero durante l’età Barocca e Rococò nel XVIII secolo per volontà dell’arcivescovo Michele Bologna.
Le antiche colonne furono murate e sostituite con pilastri di marmo, i matronei delle donne chiusi e sostituiti con una muratura decorata.
Fu realizzato un soffitto dorato e sfarzoso. Alcune cappelle medioevali furono completamente distrutte.
Il Duomo di Amalfi fu dotato di una nuova facciata visibile in antiche stampe.
Nel 1728 fu costruita la grande scalinata che la precede. Verso la metà dell’Ottocento emerse la vecchia facciata romanica.
I lavori furono seguiti dagli architetti napoletani Enrico Alvino e Guglielmo Raimondi, e nel 1891 smantellarono la facciata barocca, restituendone una di impronta medievale, simile a quella originale.
E’ da dire che interventi di questo tipo non sono nuovi in questo periodo. Dal punto di vista dei restauri, è la metà dell’Ottocento un periodo caratterizzato da un revival neo medioevale, che comportò la perdita di numerose tracce dell’architettura barocca. Numerose chiese vennero completamente spogliate delle loro decorazioni barocche. Il Duomo di Amalfi è perfettamente inseribile in questo tipo di tendenza. La facciata fu abbellita di mosaici di impronta bizantina riprodotti dalla ditta Salviati di Venezia da tele di Domenico Morelli.
Se vi trovate da quelle parti, tra una passeggiata al mare e una buona mangiata in un ottimo ristorante dalla costiera, potete fare una visita al Duomo di Amalfi, ne vale la pena credetemi.
[…] grazie a un pescatore locale, incuriosito da due buchi nella costa rocciosa di Amalfi, che conosciamo la Grotta dello […]