Siamo ancora in Abruzzo questa volta però ci dedichiamo ad un’altra città di questa fantastica regione, Teramo.
Qui uno dei principali monumenti è il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta e San Bernardo, patrono della città.
Collocata nel cuore della città risale al 1158. Voluta dal vescovo Guido II fu consacrata nel 1176.
L’edificio era in stile romanico a tre navate con facciata a salienti, coperta con un tetto a capriate e tiburio centrale di forma ottagonale. Il materiale utilizzato era di spoglio, proveniente dal teatro e anfiteatro romano che era nelle vicinanze.
Negli anni Trenta del Trecento fu sottoposta ad importanti lavori di ampliamento, che la trasformarono profondamente, voluti dal Vescovo Niccolò degli Arcioni. In questa occasione fu allargata la parte settentrionale aggiungendo un corpo di fabbrica. Questo fu realizzato in stile gotico e si trova nello stesso livello dell’antico presbiterio. Dotato di una facciata autonoma, mai aperta. Sempre di questo periodo è il portale con strombatura con archi a tutto sesto e colonnine tortili, decorato con fasce di mosaico di stile cosmatesco.
Il portale è inoltre, affiancato da due collanine su leoni stilofori e sormontato da statue raffiguranti, un angelo annunciante e una Vergine attribuite a Nicola da Guardiagrele. Al centro dell’architrave vi è lo stemma del vescovo, posto tra quello di Atri a destra e quello di Teramo a sinistra.
La facciata di forma rettangolare, coronata da merli ghibellini, è probabilmente successiva a questi interventi. Della seconda metà del Quattrocento è il timpano gotico triangolare posto sopra il portale. Questo racchiude al centro una finestre rotonda sovrastata da un edicola che ospita la statua del Redentore. Affianco vi sono altre due edicole con all’interno le statue del Battista e di San Bernardo. A destra della struttura vi è la torre campanaria.
Facciamo un balzo in avanti nel tempo per approdare al XVIII secolo, quando il Vescovo Tommaso Alessio de’ Rossi diede avvio ad una serie di lavori per adeguare il duomo al gusto barocco del tempo. Questi lavori modificarono profondamente l’aspetto della chiesa. All’interno furono aggiunte due cupole sostenute da pilastri, e la copertura delle navate laterali fu aumentata. Fu stesa una decorazione a stucco per rendere omogeneo l’ambiente. Furono aperti dei portali minori e aggiunta una cappella dedicata a San Bernardo.
Anche la Cattedrale di Teramo fu investita dall’ondata del restauro “purista” che colpì il Novecento. Fu deciso nel 1932/35 di far tornare la struttura all’aspetto medioevale. Elemento che domina la città di Teramo, è sicuramente la torre campanaria alta cinquanta metri. In essa si possono vedere le diverse fasi storiche che ha vissuto l’edificio. Nella parte inferiore ci sono tracce della struttura del XII e del XIII secolo, la parte intermedia elementi del XV secolo ed infine il coronamento ottagonale realizzato da Antonio da Lodi nel 1493.
La struttura è ravvivata da finestre a bifora, poi vi è la cella campanaria e al di sopra il prisma ottagonale sormontato da una piramide di coronamento. Le campane del Duomo di Teramo sono diverse tra di loro sia per peso, per datazione che per nota musicale. Il più grande è il campanone che viene suonato per le maggiori solennità religiose, anche se da anni per la stabilità della torre campanaria, la campana maggiore è tenuta in silenzio. Il Duomo di Teramo al suo interno custodisce numerose opere d’arte, tra cui spicca, il paliotto d’argento dorato di Nicola Da Guadiagrele nell’altare maggiore, il politticop di Jacobello Del Fiore e la Madonna della S. Caterina Gualino, una statua lignea policroma, del Trecento.